Nei primi anni ’90 mi trovavo di fronte a quattrocento studenti maturandi di un’importante e blasonato collegio del Nord Italia. Dovevo presentare l’Università dove insegnavo. Ricordo che introdussi l’argomento parlando dei dinosauri e conclusi con una previsione: uno dei dinosauri italiani (nota casa automobilistica) sarebbe diventata giapponese o tedesca entro dieci anni. Il risultato della mia presentazione fu molto positivo per l’Università, ma altrettanto negativo per me. Gli studenti furono entusiasti e quell’anno ci fu un picco nelle richieste di ammissione. Tuttavia, uno dei presenti, pupillo di un importante manager della casa automobilistica in questione, non apprezzò il mio esempio e lo raccontò al padre… che mi minacciò di querela.
AVEVO TORTO, MA NON TROPPO!
Ammetto di aver commesso un errore. A distanza di anni sappiamo che la famosa casa automobilistica non divenne né giapponese né tedesca, ma americana.
Ma la sostanza in fondo non cambia. La lezione che ho imparato in quell’occasione forse può essere utile a tutti noi. Imparai che i dinosauri, spesso, si estinguono senza nemmeno rendersene conto!

Credo che la reazione del manager, padre del candidato studente, sia stata abbastanza significativa. Se si fosse informato su chi ero forse avrebbe scoperto che, in qualità di manager di una nota società di consulenza americana, stavo lavorando per il suo maggiore concorrente tedesco. E probabilmente avevo dei buoni motivi per esprimere una previsione così nefasta. Ma mettere la testa sotto la sabbia, magari cercando di punire l’ambasciatore che non porta pena ma dice semplicemente una verità scomoda, è più facile che guardarsi allo specchio e mettersi in discussione. E questo aspetto dell’animo umano ci pone una domanda inquietante: se abbiamo il vizio di ignorare la portata dei cambiamenti in corso, cosa sta cambiando oggi e quali pericoli stiamo ignorando?
È vero: negli ultimi dieci anni il mondo è cambiato radicalmente. Ma è altrettanto vero che i nuovi equilibri si sono già creati. Interi gruppi industriali e delle telecomunicazioni sono caduti nell’oblio per poi lasciare spazio a piccole start up che, a loro volta, sono diventate colossi ancora più grandi. Mi riferisco ad Apple, Google, Amazon, Ebay, PayPal, Uber, Airbnb, BlaBlaCar.
Quindi… pericolo scampato?
I nuovi assetti si sono consolidati e non dobbiamo più temere nulla?
Così ragionavano anche i dinosauri…
I VERI CAMBIAMENTI SONO ANCORA IN CORSO
I veri cambiamenti sono ancora in corso e portano con sé pericoli insidiosi per le aziende che non li riconoscono, ma anche opportunità inimmaginabili per le aziende che si adeguano per prime. Per meglio comprendere quali sono questi cambiamenti dovrò usare qualche semplice concetto di microeconomia. Per chi non ama la teoria prometto che mi esprimerò nella maniera più semplice e comprensibile.
Fino a due decenni fa ogni azienda, per raggiungere i propri mercati, era costretta ad un compromesso: o comunicava con un pubblico molto ampio un messaggio alquanto conciso (pubblicità di massa) oppure sceglieva di trasmettere un messaggio articolato ad un numero limitato di ascoltatori.
Secondo gli economisti quindi, ogni azienda sceglieva di allocare il budget disponibile posizionandosi su una ISOCURVA come quella in figura.

La condizione necessaria per comunicare un messaggio articolato ad un pubblico di massa era quello di avere enormi risorse da investire. Era l’economia delle grandi aziende, dinosauri dalle risorse quasi infinite.
LA DIGITALIZZAZIONE SCARDINA QUESTO PRINCIPIO UNIVERSALE
Con l’avvento dell’epoca digitale – un avvento brusco e inarrestabile – le dinamiche riassunte nel grafico qui sopra sono state scardinate.
Oggi il digitale consente a chiunque di:
- Comunicare con un numero infinito di potenziali clienti
- Trasmettere nel contempo un messaggio articolato
- Ridurre al minimo lo sforzo economico (budget e risorse)

LA VERA OCCASIONE DI CUI NESSUNO PARLA

Grazie a questo e ad altri cambi di paradigma, stiamo passando da un’economia dei dinosauri o dei giganti Golia, a un’economia di Davide, fatta di piccole imprese che prosperano non più grazie alla forza e al capitale, ma grazie all’intelligenza.
Ma allora, se le nuove regole facilitano i piccoli player, perché finora sono sorte da questo mercato digitale solo multinazionali come Google o Facebook?
LA GRANDE OCCASIONE ASPETTA SOLO DI ESSERE COLTA!
Internet è nato come piattaforma planetaria nelle mani di pochi scienziati. Era come un bellissimo territorio, senza ferrovie, senza strade e senza autostrade. Personalmente credo che i primi pionieri, come Google, Facebook o Ebay, abbiano costruito le infrastrutture oggi disponibili per tutti. È solo ora che, con le infrastrutture completate, i giochi veri sono iniziati.
Ed è solo ora che, grazie al lavoro portato avanti dai colossi della New Economy, tutte le PMI possono conquistare nuovi sbocchi commerciali, crescere e prosperare utilizzando vere autostrade: SEO, Google Ads, Youtube, LinkedIn, Facebook, Instagram, Twitter, per non parlare delle autostrade di nuova generazione come i BOT, la Marketing Automation e tutto l’Inbound Marketing.
IL FUTURO NON È DEI PIU’ GRANDI O DEI PIU’ FORTI, MA DEI PIÙ VELOCI!

Finalmente tutte le autostrade sono di fronte a noi, come delle splendide piste non ancora battute che ci stanno aspettando… ma occorre fare presto. Occorre imboccarle finché sono ancora sgombre, prima che i concorrenti si ammassino ingorgandole ed impedendoci il passaggio.